CHI SONO
Gianluca Scarola vive la sua vita tra Viaggi e Arte...
Non solo due semplici passioni, come potrebbero essere per molti, ma quasi
il suo “senso della vita”.
Si potrebbe definire un “artista viaggiatore” o anche un “viaggiatore artistico”.
Un po’ un “turista della vita” che cerca di tenersi il più lontano possibile dai quei meccanismi che rendono l’ uomo un mero ingranaggio della società .
Parliamo prima di tutto dei Viaggi !
Qualcuno potrebbe dire: «beh, a chi non piace viaggiare?», certo a tutti piace viaggiare, ma la maggior parte delle persone associa il “Viaggio” alla “vacanza”, cosa che non trova assolutamente posto nel pensiero di Gianluca.
Per lui Viaggiare non significa entrare in un’agenzia senza aver idee o informazioni su quello che si sta per chiedere, e cercare in quel momento un posto carino dove ci si diverta, o ancora peggio scegliere un posto solamente perché ci vanno tutti. Considera dei veri e propri “stupri” della parola “Viaggio” sia le settimane nei villaggi turistici che i pacchetti “tutto organizzato”.
Per Gianluca Viaggiare significa principalmente trasformare in realtà un desiderio. Informarsi prima della partenza in maniera seria e motivata è indispensabile per godersi appieno quello che un luogo ha da offrire, ed è molto importante sapere esattamente non solo “dove” andare, ma anche “quando” andare, poiché la quarta dimensione incide pesantemente sull’ esperienza di viaggio. Infatti andare nello stesso posto in periodi diversi dell’ anno spesso significa vedere due posti completamente diversi, per il clima, per l’ atmosfera, per gli eventi, ecc…
Inoltre un luogo bisogna ricercarlo e sceglierlo, bisogna goderselo in maniera soggettiva, senza essere “scarrozzati” da stupide guide turistiche che ti dicono cosa devi vedere e per quanto tempo… Bisogna cercare il più possibile di “Vivere” i luoghi, notare ed innamorarsi delle “differenze”. Farsi trascinare dagli eventi senza timori, e qualche volta anche rischiare:
l’avventura è una parte del viaggio estremamente emozionante, della quale non se ne può fare a meno, e dalla quale possono nascere situazioni straordinarie e indimenticabili.
E poi, Viaggiare significa anche poter conoscere il
mondo e la realtà in maniera diretta! Leggere un libro, un giornale,
trovare notizie sul web o guardare un film, sono altri modi per
conoscere il mondo, ma in modo indiretto poichè conosci una realtà che
non passa attraverso i tuoi occhi ma attraverso quelli dello scrittore,
del giornalista o del regista! Ecco un altro straordinario potere del
Viaggio, subordinato, ovviamente, alla possibilità e alla capacità di
farlo nella maniera più corretta! Viaggiare male o in maniera ignorante e
superficiale, alla fine non significa più Viaggiare, ma spostare chili
di ciccia da un posto all'altro: "un viaggiatore senza osservazione è un uccello senza ali!"
Quindi se è vero che non bisogna ridurre un viaggio al solo elenco dei monumenti della città, ai giri negli squallidi pulmini turistici o alla visita delle più blasonate discoteche e ritrovi della movida, cercando di vivere al meglio la propria meta, perdendosi nelle strade non segnate in giallo sulle mappe turistiche, vivendo quella “diversa normalità” con la gente del posto, è anche vero che non devono mai essere perpetrate esclusioni pregiudiziali facendosi erroneamente trascinare da quella passione per le cose alternative a tutti i costi che poi spingono il viaggiatore, certo delle sue scelte colte, ad avere una immagine tristemente parziale della meta scelta! Pertanto il concetto di ignoranza all'interno di un viaggio è dato non dalla scelta di una alta tipologia di esperienza (come il museo piuttosto della discoteca, o il sito archeologico piuttosto dell'avveniristico grattacielo), bensì dalla esclusione di talune esperienze e dalla conseguente errata parzialità con la quale viene condotta l'esperienza di viaggio!
Infine, per riassumere tutto ciò, Gianluca direbbe: «Viaggiare significa: Desiderare, Scoprire, Conoscere, Comprendere, Rispettare, Amare».
Citando il regista Riccardo Grandi: "C'è una grossa differenza tra una vacanza e un viaggio. In vacanza ti riposi sotto l'ombrellone dopo un faticoso anno di lavoro, sei come anestetizzato dal relax, e passi il tempo a ripeterti che devi assolutamente divertirti. Fai cose inutili come le parole crociate e il sudoku, mangi enormi fette di anguria, ti cospargi di creme abbronzanti... Durante un viaggio invece non te ne frega niente di riposarti, ti nutri di quello che vedi, impari nuove lingue, ti interessi alla vita di persone che forse non rivedrai mai più, in una parola sola... vivi! Per alcuni il viaggio è solo una fuga, per altri quasi un dovere, un obiettivo!"
Dopotutto Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra. E poi non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio, l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a raccontarci le sue promesse. E una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio!
Ma vediamo adesso anche il lato artistico di Gianluca…
Nato in una famiglia di musicisti non poteva rimanere insensibile al fascino dell’ arte, non limitandosi solo alla musica… E’ infatti appassionato di Cinema ormai da anni, si diletta con la videocamera e spesso realizza dei simpatici montaggi dei filmini dei propri viaggi.
I suoi punti di riferimento nel mondo della celluloide sono il Maestro Stanley Kubrick e il Genio David Lynch. Per lui sono i due più grandi registi della storia che hanno rivoluzionato la maniera di comunicare con le immagini. Altra arte visiva che lo appassiona è la Pittura, in particolar modo gli artisti più moderni, primo fra tutti Wassily Kandinsky, il fondatore dell' astrattismo. Egli diceva: «L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro.»
Nel mondo della Recitazione mette sul piedistallo gli italianissimi Alberto Sordi e Totò, ai quali riconosce, oltre una bravura senza gabbie temporali, un’enorme importanza dei messaggi trasmessi dalle loro opere e dai loro personaggi.
«Alberto Sordi con l'avvento della commedia all'italiana ha dato vita a una moltitudine di personaggi quasi tutti negativi di "Italiano Medio", poco edificanti, ma rispondenti a una realtà evidente e dipinti con una cattiveria a volte inficiata da un sospetto di compiacimento, ma sempre riscattata da un magistero recitativo senza eguali.»
«Il Duca Antonio De Curtis, in arte Totò, è stato un attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano. Soprannominato Il Principe della Risata, è
considerato uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del
cinema italiano.»
Ma un posto speciale nel suo cuore lo occupa quella coppia cinematografica italiana, ma famosa in tutto il mondo, che prende il nome di Bud Spencer e Terence Hill! Non riuscirebbe, infatti, ad immaginare infanzia e gioventù senza i loro film! Senza il Coro dei Pompieri, senza Dune Buggy rossa con capottina gialla, senza quei fagioli cotti e mangiati direttamente dalla padella, senza le scazzottate a Miami Beach, senza i fratelli Coimbra de la Coronilla y Azevedo, senza le pokerate di Trinità, senza i consigli di vita di Bomber e Bulldozer, e senza quei pugni imbattibili che di violento riuscivano a non avere assolutamente niente!
Infine nel campo Musicale i suoi gusti spaziano tra i più svariati generi.
Grande fan, da sempre, del Re del Pop Michael Jackson, tra gli artisti di musica leggera i suoi favoriti sono: The Beatles; Pink Floyd; Queen; Frank Sinatra; Lucio Battisti; Pino Daniele; Lorenzo Jovanotti Cherubini; Notorious B.I.G.; Red Hot Chili Peppers. Nel mondo classico il suo numero uno è Wolfgang Amadeus Mozart, non solo per la sua indubbia grandiosità artistica, ma anche per il fascino del personaggio che forse bene incarna tutti gli elementi del genio.
-Altre citazioni preferite-
«Il mondo è un libro. Chi non viaggia ne legge una pagina soltanto.»
(Sant'Agostino)
«Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo vivi e quando lo ricordi.»
(Anonimo)
«Dunque non concentriamoci solo sulle nostre differenze, ma pensiamo anche ai nostri interessi comuni e a come superare tali differenze. E se le nostre divergenze non possono essere risolte oggi, almeno possiamo cercare di rendere il mondo un luogo sicuro per le diversità. Perché, in fin dei conti, il nostro più elementare legame è che tutti noi abitiamo questo piccolo pianeta, respiriamo la stessa aria, ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli, e siamo tutti mortali.»
(John Fitzgerald Kennedy, Presidente degli Stati Uniti d'America, 10 giugno 1963)
«Dio perdona sempre, gli uomini a volte, la Terra mai»
(Papa Francesco alla Conferenza Internazionale sulla Nutrizione della FAO, 20 novembre 2014)
«Finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c'è stata la vita.»
(Jep Gambardella, incipit del film “La grande bellezza”)
«Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi, e poi, perdono i soldi per recuperare la salute! Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto. Solo lo stolto percorre correndo il cammino della vita senza soffermarsi ad osservare le bellezze del creato.»
(Dalai Lama, Massima Autorità Spirituale del Buddhismo e Capo del Governo tibetano in esilio, 28 giugno 2011)
«Quando si viaggia si sperimenta in maniera molto più concreta l’atto della Rinascita. Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove, il giorno trascorre più lentamente e, nella maggior parte dei casi, non si comprende la lingua che parlano gli altri. È proprio quello che accade a un bambino appena nato dal ventre materno.»
(Paulo Coelho)
«È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria.»
(Voltaire)
«Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita.»
(Jack Kerouac)
«Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.»
(San Francesco d'Assisi)
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