DIARIO DEI VIAGGI
Marocco: dall’ Africa vera al vero Islam
Il Marocco trova la sua ricchezza e unicità nel suo territorio variegato che riesce magistralmente ad unire il fascino dell’Africa alle bellezze del Mediterraneo.
E la vera Africa è tanto affascinante quanto spietata, divertente nelle sue arti e triste nei suoi bimbi scalzi, saporita nelle sue genuine e insolite pietanze e insopportabile nei suoi terribili odori di qualche disordinatissima e caotica stradina…
La tranquillità della gente è quasi irriproducibile, la frase più diffusa da mercanti, camerieri, guide, o semplici amici, era sempre: «don’t worry, take your time»…
Ed è veramente inspiegabile come una persona possa vivere in questo stato di tranquillità sapendo che forse il giorno dopo non avrà i soldi per comprarsi una bottiglietta d’acqua o un panino!
E lo spietato fascino africano potrebbe facilmente tradursi nella descrizione di quello che spesso accade ai visitatori: il primo giorno vorresti andartene subito, l’ultimo non vorresti andartene mai più!
E’ uno straordinario mix di colori unici derivante dall’inventiva umana e dalla benevolenza della natura.
Nel primo caso come non citare i coloratissimi Souks di Marrakech, delle vere opere d’arte del mercanteggiare, dove si mischiano, come in un quadro, spezie, squisiti pasticcini di mandorla, piatti d’argento, incensi, oli e porcellane!
E anche le caotiche stradine avevano il loro fascino, dove l’unica regola stradale era: «stare attenti».
Attenti al traffico formato da camioncini, vecchie automobili, motorini, biciclette, cavalli e i mitici carretti trainati dagli asinelli! Quest’ultimo animale è un simbolo di questi posti, e addirittura nei paesini del sud del Marocco prendeva letteralmente il posto dei motorini, e i ragazzini uscivano di casa non con la loro “Vespa Special” ma con un bel asinello!
E poi come non ricordare gli stravaganti incantatori di serpenti che suonando il loro flauto giocherellano con svariati cobra nel bel mezzo della Piazza Jemaa El Fna.
Sicuramente il modo migliore per godere appieno del fascino e della magia di Marrakech è soggiornare in uno dei Riad del centro storico: antiche e caratteristiche dimore dei nobili di un tempo adibite ad alberghetto/affittacamere, dove quasi tutto è rimasto intatto, dai candelabri ai tavolini, dalle volte alle poltrone! Ricordo che le camere venivano chiuse con un lucchetto e la colazione, tradizionalissima, veniva preparata dalla madre del proprietario! E mentre le persone danno sfogo alla loro inventiva in questa maniera, Madre Natura con tavolozza e pennello ha disegnato le più belle dune del mondo: sono le dune di Erg Chebbi nel Deserto del Sahara al confine tra Marocco e Algeria!
E un’altra interessante e quasi unica caratteristica di questo paese è che riesce ad ospitare oltre agli elementi della vera Africa anche quelli del vero Islam!
Si può partire dalla cosa più superficiale, ma che è anche quella che balza subito agli occhi: sto parlando dell’uso del burqa per le donne. E’ interessante e indicativo vedere la differenza nelle percentuali di questo costume tra la Città Vecchia e la Città Nuova di Marrakech. Nella prima il burqa veniva usato dal 50% delle donne, il semplice velo dal 40%, mentre si vestivano all’occidentale solo il 10%… Viceversa nei quartieri moderni non era difficile incontrare qualche ragazza marocchina con gonna e tacchi a spillo e le percentuali di prima qui erano completamente invertite!
Oltre al modo in cui si vestono le donne è stato interessante notare tantissimi bar e cafe brulicanti di soli uomini che dai tavolini all’aperto che davano sulle vie principali fissavano ogni ragazza o donna che avesse qualcosa da fissare, insomma che non fosse coperta dalla testa ai piedi!
Cercando di pensare in maniera assolutamente libera da precetti culturali e valori etici si potrebbe capire facilmente come in certi posti il velo, o il burqa, possano essere quasi una difesa della dignità della donna, ma questo solo se la donna è libera di scegliere se farne uso o meno, volontà questa assolutamente rispettata nello stato del Marocco!
E senza allontanarci tanto dalla cultura religiosa posso concludere con una caratteristica della popolazione che deve il suo successo proprio alla religione, è il divieto assoluto di rubare! Anche nei Dieci Comandamenti c’è scritto "Non Rubare", ma non so come mai da noi non funziona come da loro! E anche se qualcuno non ha i soldi per comprarsi le scarpe o un pezzo di pane, probabilmente potrà inseguirti per mezza città per venderti qualcosa, ma mai e poi mai ti ruberà un solo euro!
(ottobre 2010)
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