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DIARIO DEI VIAGGI

Istanbul: un perfetto collante di mondi e culture

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Se geograficamente è famosa per essere l’unica città al mondo ad unire due continenti (l’Europa e l’Asia divisi dallo Stretto del Bosforo), dal punto di vista sociale unisce brillantemente svariati credi, storie e culture!
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E proprio il suo monumento più importante e famoso nel mondo, l’Aya Sofya o Basilica di Santa Sofia, è uno dei simboli che meglio esprime l'anima di Istanbul: costruita nel 360 d.C. è stata una chiesa cristiana ai tempi di Bisanzio e Costantinopoli, poi trasformata in Moschea Islamica ai tempi dell´Impero Ottomano, e infine nel 1935 dichiarata dal laicissimo presidente turco Ataturk un Museo Nazionale!
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È qui nella campata centrale di questa meraviglia, che riesce a mescolare elegantemente due stili lontanissimi tra di loro, come quello bizantino e quello ottomano, che si rimane meravigliosamente sorpresi nel vedere un affresco della Madonna
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con Gesù Bambino che campeggia tra due enormi insegne Islamiche! Ma è la stessa Istanbul che nella sua storia, paragonabile forse alla sola città di Roma, esprime questo straordinario e affascinante dinamismo culturale: chiamata Bisanzio fino al 330 d.C. e poi Costantinopoli sino al 1930 è stata la capitale dell'Impero Romano d'Oriente, dell'Impero Bizantino, dell'Impero Latino e infine dell'Impero Ottomano fino al 1922, quando è stata proclamata la Repubblica di Turchia.

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E ovviamente è proprio dell’Impero Ottomano che rimangono nella città magnifiche testimonianze, come l’opulento e immenso
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Palazzo Topkapi abitato per diversi secoli dai vari Sultani Ottomani alcuni dei quali diventati famosi per le loro assurde storie, come ad esempio Selim l’Ubriacone che annegò dopo aver bevuto troppo champagne o Ibrahim il Pazzo che stanco del suo Harem formato da 280 donne le fece chiudere in sacchi e gettare nel Bosforo! L’Harem infatti, oltre al padiglione dove è custodita l’impronta del piede di Maometto, è una delle aree più importanti del Palazzo Topkapi. Rimane impressa, oltre al lusso sfrenato, una zona dedicata agli eunuchi, ovvero i servitori delle donne dell’Harem che appunto per poter svolgere questa mansione venivano evirati!

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Ma tornando al presente possiamo vedere come la storia dinamica e l’anima in continuo mutamento di questa città da 13 milioni di abitanti (quasi quanto Los Angeles!), si traducono nella vita quotidiana. Partendo da una straordinaria convivenza religiosa tra una maggioranza islamica e diverse minoranze formate da cattolici, ortodossi, e perché no, anche da un nutrito numero di atei, possiamo arrivare alle diversità culturali e ai diversissimi stili di vita!


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E infatti alla filosofia del Keyif, l’arte turca del rilassamento, a base di pause con te ai fiori e narghilè fatte in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi punto della città, si contrappone la mondanità, il lusso e il divertimento più sfrenato di animatissimi quartieri notturni, uno fra tutti il famoso Miglio d’Oro lungo il Bosforo dove si possono incontrare locali come il Club Reina che hanno anche l’ingresso per chi arriva direttamente con lo yacht!
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E ai locali dai gusti e dai generi più svariati, come i disco-pub al terzo o al quarto piano dei palazzi sulla Istiklal Caddesi, o a Locande, Meyhane e Sale da Te tipicamente turche, si contrappone uno dei simboli mondiali della turchia: l’Hamam.

Per quanto possa essere stato esportato nel mondo, è qui a Istanbul che si può godere degli originali e migliori bagni turchi del pianeta, molti dei quali non hanno mai smesso di funzionare fin dal 1500.
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E oltre alla magnificenza delle strutture si gode dei trattamenti a base di massaggi col guanto di crine e al sapone fatti da professionisti che provengono da una scuola di oltre 500 anni!
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Un altro esempio che fa capire il dinamismo culturale di questa città non può che essere il suo approccio col mondo omosessuale… Beh se stessimo parlando di San Francisco o di Londra nessuno si stupirebbe più di tanto per quello che sto per dire, ma qui stiamo parlando della seconda città a maggioranza islamica più popolosa al mondo, e quindi lascia felicemente sorpresi sapere come la scena omosessuale e quella trasgressiva più in generale siano sempre più aperte e dinamiche, avvicinandosi sempre più alle sopracitate mecche occidentali…
Sembra infatti che addirittura ogni settimana si apra a Beyoglu un nuovo bar o una discoteca gay!

Infine non posso concludere senza spendere qualche parola su un ulteriore simbolo di vitalità di questa città, quello che possiamo definire il “take away” di Istanbul!
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Infatti mangiare per strada qui, sia che si vada nello storico Gran Bazaar, nella mondana e occidentale Istiklal Caddesi, o si rimanga a Sultanahmet nella zona con i maggiori monumenti storici, Istanbul, come e più di altre città mediterranee, prende tutti i sensi del visitatore con odori colori e i mille sapori degli ambulanti che vendono di tutto, da una sorta di caramello fuso messo su stecca, a pannocchie e castagne, da pittoreschi e stravaganti gelatai che mescolano il gelato con una lunga mazza, a una buonissima ciambella salata al sesamo al costo, uguale ovunque, di una lira (circa 50 centesimi).
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E poi ancora venditori di cozze al limone, tipici dolciumi alle mandorle, al miele e ai pistacchi, e naturalmente il famosissimo e immancabile Kebab!
NB: consiglio di vedere anche il video "Mamma li Turchi - Mini Clips" ;
e i due album fotografici: "ISTANBUL-Suleymaniye, Galatasaray & Sultanahmet", 
e  "ISTANBUL-Beyoglu, Bosforo, & Bazaar", inerenti al mio viaggio in Turchia nel giugno 2011.

(giugno 2011)



 
 
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