DIARIO DEI VIAGGI
Egitto: dai misteri del passato al fascino del presente
Un paese che presenta due facce lontanissime tra loro nel tempo, ma che occupano quasi il medesimo spazio: si contrappongono infatti la bellezza e l’unicità della sua storia, ineguagliabile da nessun altro paese al mondo, con antichità che mettono in ombra il Colosseo di Roma o il Partenone di Atene, e la caotica, inquinata e disordinata vita presente, anch’essa forse altrettanto ineguagliabile.
Si potrebbe dire, con non poca amara ironia, che l’antico e il moderno Egitto in comune abbiano solo il nome!
Il Cairo forse è la città che meglio rappresenta questa sconvolgente ambiguità, e bisogna vivere la città per capire veramente come funziona la vita qui, allontanandosi dai luoghi turistici, o perlomeno non farsi scortare con i pullman gran turismo dal Museo Egizio alle Piramidi guardando solo attraverso un vetro pulito quella realtà che è a pochi metri dai vostri occhi, ma che non si può comprendere con una scialba e finta avventura di 18 ore di pullman catapultato nella città più antica del mondo direttamente da qualche artefatto villaggio sulle coste di Sharm el Sheik!
E quindi spostarsi al Cairo in autonomia, per andare a scoprire le meraviglie del Museo Egizio o restare senza fiato davanti alla magnificenza delle Piramidi di Giza significa anche avventurarsi in uno dei tanti taxi con conducenti che non parlano inglese, trattare un prezzo fino ad arrivare anche ad un quinto di quello di partenza, e dare un nuovo significato alla parola “traffico”, forse il peggiore del mondo qui, con strade disordinate dove circolano contemporaneamente auto, moto, carretti, e persone che vendono di tutto, e dove addirittura ci si può imbattere in zone dove lungo un marciapiede c’è chi pulisce il pesce tra un motorino che passa e un gatto che mangia gli avanzi!
Una città dove una corsa in taxi non sempre finisce col raggiungimento della meta prefissata, perché per un ingorgo irrisolvibile si può essere lasciati in una qualsiasi parte della città per il solo motivo che da li, a causa dell’inverosimile ingorgo d’auto, per le successive due o tre ore non ci sarebbe altro modo che proseguire a piedi!
Una città dove i piccoli incidenti quasi non si contano, e il nostro benvenuto qui è stato proprio un tamponamento ai danni del taxi che ci stava accompagnando dall’aeroporto all’hotel, quando non era passata neanche la prima ora della nostra permanenza in terra egiziana! Una città senza semafori, e anche se potrebbe sembrare assurdo, sono convinto che la loro presenza potrebbe addirittura peggiorare la situazione, di quelle caotiche ma in fondo simpatiche vie, che proprio per il loro eccessivo disordine suscitano per assurdo più che un senso di nervosismo o inquietudine, quasi una forma di insolita ilarità, alimentata anche dall’eccessivo uso dei clacson dei guidatori, per qualsiasi motivo, per indicare di fermarsi, avvisare di un pericolo o semplicemente fare un complimento a qualche bella ragazza!
E si crea, così, un perenne sottofondo chiassosissimo che attraversa la città a qualsiasi ora del giorno e della notte, mischiato a quelle musiche pop mediorientali che ricordano vagamente i piano bar partenopei degli anni‘70!
Ore della notte nelle quali la città da forse il meglio di se, e mentre l’oscurità copre come un velo elegante qualche palazzo fatiscente e qualche sporchissima stradina, i quartieri più animati della città, dalla mondana zona centrale a ridosso del quartiere di Zamalek che costeggia il fiume Nilo, dove una miriade di battelli colorano letteralmente il panorama notturno con luci arcobaleno e pacchiani neon, fino al quartiere islamico, la zona più popolare, che circonda il Bazaar Khan el Khalili, dove è norma trovare un panettiere come un negozio di borse aperto alle 2 di notte e dove sono presenti luminarie praticamente tutto l’anno dando l’impressione che si stia festeggiando una infinita festa patronale!
E nel cuore della città, attraversato dal maestoso fiume Nilo, il più famoso e lungo del mondo, si può andare in quelli che sono i locali più frequentati qui al Cairo: un NightClub dove poter assistere ad uno spettacolo di danza del ventre!
E’ qui al Cairo infatti che quest’arte mediorientale raggiunge il suo livello più alto creando delle vere e proprie dive il cui show arriva a costare al pubblico, quasi tutti facoltosi egiziani e mediorientali, svariate centinaia di euro!
E la vita notturna della città potrebbe veramente stupire per la sua inaspettata mondanità tra le discoteche di Zamalek e i disco pub sui battelli lungo il Nilo che nel cuore della notte fanno una sorta di gara di volumi facendo rimbombare la loro musica in tutto il quartiere! Ma è qui forse uno dei luoghi migliori per assaporare dell’ottimo cibo tradizionale, non solo il migliore della città ma forse tra i più curati e autentici dell’intero Egitto. Si inizia con l’immancabile e freschissimo KarKadè, la bibita di ibiscus, o i tantissimi timballi di riso sia dolci che salati che come contorno sono onnipresenti, versatile compagno per piatti di carne o pesce, liscio con mandorle e uvetta, con pistacchi rosolati nel pomodoro, con i bamia, ortaggio locale, o con fegato di manzo rosolato con peperoni e peperoncino; e poi la Kofta, polpa di vitello o di manzo, arrotolata su uno spiedo, tritata e irrorata da una spremuta di cipolle…
E in tutto questo divertente e stravagante caos, giornaliero e notturno, riescono a passare quasi inosservati i carri armati e i posti di blocco che delimitano il quartiere centrale della capitale dove si trova la famosa Piazza Tahrir, il luogo dove ha avuto origine la rivoluzione facente parte di quella “primavera araba” che portò alla caduta del regime di Mubarak, regime si poco democratico, ma che per trent’anni è riuscito a mantenere l’Egitto ordinato e sicuro, e per tanto è oggi quasi segretamente rimpianto da tutti coloro che lavorano nel settore turistico, come mi fu confidato da un simpatico receptionist dell’hotel di Luxor nel quale soggiornavo...
Ma tornando alla capitale egiziana, come per incanto è sufficiente fare i primi passi all’ombra delle Piramidi della Piana di Giza, in quel deserto che inizia repentino al confine occidentale della città, quasi spezzandola con una linea invisibile che vede sabbia e cammelli da un lato e asfalto e baracche dall’altro, per essere catapultati in un'altra civiltà, che ha fatto di quella terra una delle più importanti dell’intero pianeta, e mentre si ammira l’imponenza delle piramidi di Cheope (l'unica fra le sette meraviglie del mondo antico ancora esistente), Chefren e Micerino, ci si rende conto che l’unica dimensione a dividere il visitatore da quel mondo, è quella temporale, di appena 4 mila anni!
E anche se la megalopoli egiziana è li sotto i tuoi piedi, grigia, caotica e polverosa, tra le Piramidi di Giza il sottofondo cambia radicalmente e ai clacson si sostituisce il rumore del vento che spira tra quei giganteschi blocchi di pietra che sono riusciti a beffare il tempo. Fa impressione pensare che ai tempi dell’Impero Romano le Piramidi di Giza erano già li da oltre 2 mila anni!
Insomma così come noi oggi vediamo il Colosseo, antico di 2 mila anni, gli antichi romani vedevano le piramidi costruite 2 mila anni prima di loro! Proprio qui è nato quello che oggi chiamiamo turismo, perché proprio qui gli antichi romani venivano per ammirare la magnificenza di queste, anche allora, antichissime opere!
L’effetto e la sensazione che si prova mentre si vedono mummie, geroglifici e monumenti di 4 mila anni fa è veramente difficile da descrivere. Al Cairo si trova anche il museo archeologico più grande del mondo, ovvero il Museo Egizio dove oltre alla celebre maschera funeraria di Tutankhamen e ai suoi sarcofagi dorati, vi sono oltre 120 mila reperti archeologici, ma il padiglione tra tutti più entusiasmante è senza dubbio quello delle Mummie Reali. Qui sono custodite ed esposte, ad una precisa e costante temperatura dell’aria, alcune delle mummie dei più famosi faraoni tra cui quelle di Amenothep e Ramses II e V.
E mentre si ammirano questi corpi quasi in perfette condizioni che sai essere li da oltre 3 mila anni la mente inizia simpaticamente a fantasticare. Certi particolari, come quei crani allungati delle mummie e dei disegni in molti geroglifici, accompagnati da una lontananza nel tempo così grande e da una civiltà così progredita, alimentano le più svariate fantasie e fanno dubitare anche ai più scettici e razionali che forse quelle assurde teorie di un popolo egiziano che discende dagli alieni non dovrebbero essere trattate solo come stupidaggini hollywoodiane!
Ma tornando di nuovo al presente, mi piace ricordare una simpaticissima frase sentita da un albergatore egiziano: “In Egitto non si cammina mai da soli”. Verissimo, e aggiungerei specialmente a Luxor.
E’ la tipica insistenza nel volerti vendere di tutto della gente dei paesi nord-africani, ma che qui raggiunge, senza dubbio, i suoi livelli più alti. E tra una contrattazione e un’altra si finisce per pagare mezz’ora in calesse, mezzo che spesso da queste parti sostituisce il taxi, solo 50 centesimi di euro!
Anche qui a Luxor la bellezza impareggiabile dei suoi templi contrasta tremendamente con la miseria presente appena si mette piede all’esterno degli incredibile siti archeologici, dal Tempio di Karnak alla famosissima Valle dei Re, sede delle sepolture dei sovrani dell’Antico Egitto con tutti i loro tesori: una vera Eldorado per i tombaroli di tutto il mondo degli ultimi 300 anni!
Ma le diverse anime di questo paese possono esprimersi, avvolte, anche senza ardui viaggi attraverso i millenni, ne è straordinario esempio la splendida e affascinante città di Aswan.
Con assoluta certezza la più bella e romantica città egiziana, qui non c’è bisogno di ricordare i fasti del passato poiché è la stessa città ad essere rimasta elegantemente imprigionata nel tempo, col suo splendido stile “retrò” sembra di vivere negli anni della Belle Epoque con i primi turisti inglesi e francesi di inizio ‘900!
Uno dei simboli della città è il famoso e bellissimo Old Cataract Hotel, dove tra gli altri ha soggiornato la scrittrice di racconti gialli Agatha Christie che proprio qui scrisse il suo famosissimo libro, che aveva come protagonista il celebre detective Hercule Poirot, Assassinio sul Nilo. Indimenticabile la nostra cena nel prestigioso ristorante francese del 1902 all’interno di questo hotel, dove all’ingresso, qualora sprovvisti, una receptionist era pronta a procurarvi una giacca della vostra misura, e le sofisticate pietanze venivano servite su dei piatti coperti da “cloche”, quel tipico copripiatti metallico a forma di campana, che veniva sollevato dal cameriere mentre esclamava la forma di rito: « Un, deux, trois... Voilà ».
Tranquillità, relax, bellissimo clima caldo secco tutto l’anno, e poi ancora la famosa diga di Aswan, i coccodrilli del Lago Nasser, le feluche sul Nilo, i villaggi Nubiani, i tramonti nel deserto, i tipici e romantici battelli delle Crociere lungo il fiume Nilo, il quarto di luna uguale a quello della bandiera araba, la vita più tranquilla, calma e lenta dell’Alto Egitto, rispetto alla caotica regione del Cairo…
Un posto quasi magico, Aswan, dove poter ammirare le altissime dune del deserto che spuntano maestose sulla sponda occidentale del Nilo che attraversa la città, dove poter rilassarsi su una feluca facendosi portare dalla corrente del fiume, oppure assaporare qualche piatto tipico in qualche ristorantino galleggiante sul corso d’acqua più lungo del mondo.
Inoltre da Aswan è quasi d’obbligo andare a visitare quello che viene definito il più bel tempio egizio in assoluto, il tempio di Abu Simbel eretto circa 3 mila anni fa dal faraone Ramses II, i cui giochi di luce al suo interno sconvolgono ancora una volta i visitatori per le capacità ingegneristiche e le conoscenze astronomiche possedute da questa antichissima civiltà!
Ugualmente emozionante, anche se di una tipologia completamente diversa, è la scoperta della vicina Regione Nubiana, antico stato africano oggi diviso tra le nazioni di Egitto e Sudan: questa è la vera Africa, ed è stato bellissimo passeggiare in uno dei tanti villaggi lontani dagli itinerari turistici dove si potevano scorgere bambini scalzi mentre giocavano nei viottoli delle case costruite col fango!
Visitando la casa di un simpaticissimo abitante del posto e bevendo con non poco timore un te offertoci da lui (gesti di ospitalità dai quali non si può, per rispetto, esimersi), ci siamo divertiti sia nell’apprendere che ci trovavamo in un luogo dove la normale pioggia è praticamente una calamità poiché piove per circa 7 minuti ogni 5 o 10 anni distruggendo, di solito, metà villaggio fatto di case di fango; e sia nel vedere i suoi animali domestici, un gruppetto di coccodrilli che giocavano in una vasca!
E infine, cambiando totalmente registro, ci spostiamo sul Mar Rosso in una delle località più gettonate dal turismo internazionale: Hurghada. Se è vero che un viaggio in Egitto non può essere assolutamente ridotto alla squallida settimana nel villaggio turistico all-inclusive sul Mar Rosso, è anche vero che un viaggio non è completo senza godere delle indubbie bellezze naturali di questa regione, dalla famosa barriera corallina alle splendide spiagge delle varie isole dell’Arcipelago di Giftun.
E tra relax, bellezze naturali e All-Inclusive a prezzi bassissimi, mi piace ricordare un aneddoto che mi pose uno strano e simpatico interrogativo: ma quanto costano veramente le cose?
Passeggiando per le strade di Sekalla infatti vidi al primo negozio 30 cartoline per 1 €, dopo pochi metri un altro negozio ne vendeva 40 sempre per 1 €, fino ad arrivare un po’ più giù al terzo negozio che ne vendeva addirittura 50 sempre per lo stesso prezzo, 1 €!
Una sorta di barzelletta dell’economia, come se queste cartoline non avessero effettivamente un valore!
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